Territorio
Langhe e Roero: due aspetti di un unico territorio diviso dal fiume Tanaro, tanto diversi per formazione geologica, quanto simili per l’eccellenza del vini che vengono prodotti.
Due zone di produzione situate nel sud-est del Piemonte, in Provincia di Cuneo, in un territorio caratterizzato da colline, capaci di donare vini dalle sfumature diverse, partendo anche dalla stessa varietà di vitigno.
Questo è possibile anche per la composizione del terreno: mentre nelle Langhe il suolo, di origine più antica risalente al periodo del Miocene (dai 30 ai 5 milioni di anni fa), è più compatto, formato da argilla e marne fossili con composizione variabile di calcare, limo e sabbia, nel Roero, formatosi circa 2 milioni di anni fa (Pliocene), il terreno è più soffice, essendo di origine alluvionale, ed è caratterizzato da arenarie, rocce costituite da sabbia e calcare, e da una grande ricchezza di minerali.
Un territorio unico, nato circa 5,4 milioni di anni fa, dove viene prodotto il vino Barolo, da uve Nebbiolo, riconosciuto come uno dei migliori vini al mondo. Ma dove nasce questa eccellenza? Dove si trovano i vigneti?
La zona di produzione è ben delimitata a livello topografico: si sviluppa su un territorio di circa 2000 ettari situato nella parte meridionale della Regione Piemonte, precisamente in provincia di Cuneo, a sud-est, a ridosso delle Alpi Sud-Occidentali, all’interno delle Langhe, area geografica iniziata a formarsi circa 30 milioni di anni fa, con il lento ritiro di quello che era il Mar Padano, un grande e profondo braccio di mare dell’attuale Mediterraneo, che si estendeva da Venezia fino a tutta l’attuale Pianura Padana.
La zona del Barolo, è caratterizzata da terreni diversi che donano sfumature diverse al vino, in base alle zone di coltivazione del nebbiolo negli 11 Comuni di produzione: interamente a Barolo, Castiglione Falletto e Serralunga d’Alba, parzialmente a La Morra, Monforte d’Alba, Roddi, Verduno, Cherasco, Diano d’Alba, Novello e Grinzane Cavour.
Variabilità di rocce nello stesso territorio: quali sono e quanti anni hanno?
FORMAZIONE DI LEQUIO
Rappresenta la porzione più antica, che conserva alcune peculiarità dei depositi dell’Alta Langa databili a 30 milioni di anni fa. Presente nel substrato delle colline di Serralunga d’Alba e, in parte, di Monforte d’Alba. Evidente l’alternanza tra strati di marna chiara compatta e le sabbie anche cementate, che danno vita alla famosa Pietra di Langa.
ARENARIE DI DIANO
Si tratta di numerosi strati sabbiosi anche cementati e resistenti all’erosione, presenti sulle colline più alte nei dintorni del comune di Monforte d’Alba. Sono il risultato delle catastrofiche frane sottomarine verificatesi in questa zona agli albori delle Langhe.
MARNE DI SANT’AGATA FOSSILI
Caratterizzano più della metà dell’intera zona del Barolo e presentano sedimenti fini, limosi e argillosi. Si suddividono, in base alla composizione, in: marne di Sant’Agata fossili tipiche (sedimenti fini), laminate (argillose) e sabbiose. Sono il risultato di eventi geologici dove le correnti marine erano meno impetuose.
I nostri vigneti di Nebbiolo da Barolo sono presenti nei comuni di Barolo e Novello.
Il suolo a Barolo presenta Marne di Sant’Agata, che si trovano in quasi tutta la zona del Barolo. Di colore grigio-blu, sono tipiche sui pendii occidentali più bassi del Comune, con una tessitura fine e strati regolari, e laminate con strati sottili, sempre a Ovest.
Il suolo a Novello è caratterizzato da Marne di Sant’Agata soprattutto laminate che presentano in prevalenza argilla.
Questa zona di produzione si trova a sud-est della Regione Piemonte, in provincia di Cuneo, divisa dalle Langhe dal fiume Tanaro da circa 2 milioni di anni.
Il terreno è geologicamente giovane, reso soffice e impermeabile grazie alla presenza di sabbia, che si unisce ad argilla e calcare, che formano rocce di origine marina ricche di sali minerali. Anche nel Roero le sfumature del suolo donano vini diversi, partendo anche dallo stesso vitigno.
Così nella stessa area sono presenti sedimenti sabbioso-ghiaiosi continentali, sedimenti sabbioso-marini e sedimenti argilloso-marini, posizionati nelle varie zone secondo una direttrice nord-ovest e sud-est.
Si va così dai suoli ricchi di sabbia e poco calcarei, che caratterizzano l’80% circa del Roero, a quelli con maggior presenza di calcare e argilla.
Nella parte vicino al fiume Tanaro, i terreni presentano argilla con caratteristici banchi di gesso e Marne di S. Agata Fossili: ci si avvicina alle Langhe.
Nel Comune di Vezza d’Alba, a Valmaggiore, dove sono presenti i nostri vigneti di Nebbiolo e Arneis, il suolo è caratterizzato da sabbia, e, in minima parte, da argilla negli strati più profondi. Si ottengono rossi morbidi e fini, e bianchi caratterizzati da mineralità e note fruttate.